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Immagine del redattoreMonica Pasero

NECESSE EST IL NUOVO GIALLO NOIR DI SALVO BILARDELLO



Dopo Bora nera e Il violino della salvezza, Salvo Bilardello torna in libreria con un Noir che scava nell’animo dei personaggi, mettendo a nudo i loro punti forti e le loro debolezze, mescolando Scirocco e Bora, Sicilia e Friuli Venezia Giulia. 




Scopriamo di più!

Necesse est è il  terzo episodio della serie: “Le inchieste del commissario De Stefano” edito da Creativa Edizioni, 2024. Finalista e Segnalazione Speciale del Premio Letterario Internazionale Victoria 3.0, edizione 3/2023. 


Trama


In un’affascinante Trieste dove sembra impossibile che il male possa attecchire, una serie di omicidi sconvolge la città. Nello storico magazzino 27/b del Porto Vecchio viene ritrovata una ragazza nuda, abusata e strangolata su un vecchio e sudicio bancone. La prima impressione del commissario De Stefano è di una scena del crimine artefatta. La ragazza, infatti, all’occhio attento del commissario, non sembra essere stata uccisa in quel posto. Le indagini partono nell’assenza quasi totale di elementi. Nei giorni seguenti altri omicidi scuotono la città complicando le già intricate indagini e mettendo in serie difficoltà De Stefano che, ancora una volta, si ritrova a cercare la verità tra colpi di scena ed eventi che, come tasselli di un puzzle, s’intrecceranno l’un l’altro svelando una macabra verità. Ma sarà qualcos’altro che sconvolgerà De Stefano.


Ne parliamo insieme all’ autore.  Ma prima conosciamolo.


Salvo Bilardellodopo aver vissuto per lavoro in Francia, Svizzera e Ucraina, oggi vive tra Trieste e Marsala. Chimico farmaceutico per formazione e scribacchino per passione, è autore di diversi, articoli di divulgazione scientifica, e un amante viscerale di Trieste. Ha pubblicato Il violino della salvezza, vincitore del premio “Fai viaggiare la tua storia” (2020), Bora nera, vincitore del premio “Libro dell’anno” (2022), le prime due inchieste del commissario De Stefano.



Intervista

Benvenuto nel mio blog! Chi scrive lascia sempre qualcosa di suo nei suoi personaggi, anche un dettaglio fisico o caratteriale… Nel suo commissario De Stefano cosa c’è di lei?


Ottima domanda. Come in ogni libro di ogni scrittore, specialmente nei personaggi, c’è molto dell’autore. Tutti i libri sono autobiografici nel senso che nascono dal vissuto dell’autore, dalla sua cultura, dal suo bagaglio emozionale e sentimentale. Per cui, ogni descrizione, ogni singolo dettaglio descrive, né più né meno, il suo modo di pensare, di vedere le cose e la vita. Possiamo, quindi, affermare che ogni libro è una analisi psicologica dell’autore. Tra le righe scopri e conosci l’autore. Non è solo il mio pensiero ma anche quello di tantissimi scrittori come per esempio Amos Oz, Alessandro Baricco, Umberto Eco.


De Stefano nelle sue indagini utilizzerà più la ragione o l’istinto?


De Stefano si serve di entrambe, la sua indagine è un mix di razionalità e sensazione. Nella fase di studio di una scena del crimine, per esempio, vuole e deve essere il primo e il solo a entrarci per potere cogliere anche quelle poche sensazioni che vanno a sommarsi agli elementi oggettivi, creandosi, così, una idea della pista investigativa da percorrere.


C’è posto per l’amore in questa narrazione?


Non potrebbe non esserci posto per l’amore in un romanzo che “scava nell’animo dei personaggi. E infatti, già nel primo libro, Bora nera, c’è la storia d’amore travagliata di Roberto e Marina, una coppia di amici del commissario De Stefano, storia che troverà pace nell’episodio successivo. In Necesse Est ci sono ben due storie d’amore, quella tra De Stefano e la moglie Ilaria e quella sbocciata proprio in questo libro tra due ispettori di Polizia, Federico Diodovich ed Elisa Dragan.


Le indagini di De Stefano continueranno?


Il feed back dei lettori è molto positivo e categorico. Amano De Stefano per la sua signorilità, per la sua umanità, anche se apparentemente può sembrare burbero e ostico, ma dietro quella scorza c’è un uomo buono. E poi, non è un super eroe ma una persona normale come si possono incontrare nella vita reale. Quindi, per rispondere alla sua domanda dico, assolutamente sì! Ho già pronta una raccolta di racconti gialli e quasi ultimato il quarto episodio.


Perché leggerlo?


Perché non è solo un leggero intrattenimento da leggere magari sotto l’ombrellone. Non è solo suspence. È la descrizione di una città come fosse quasi un vero personaggio. E poi, dato che in ogni mio libro affronto una tematica diversa, sociale, politica, storica, da cui nasce e si sviluppa il movente, è lo stimolo a delle riflessioni, degli input non l’arditezza di saggio.

Ringraziando l’autore per questa chiacchierata, ricordo agli amici lettori il link dove poter acquistare Neccese Est

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