“Desiderava solo amare ed essere amato, dal suo destino
di vittima sacrificale sull’altare di quel dio
sconosciuto che dominava ogni vita sulla Terra.”
Siamo tutte vittime sacrificalisull’altare di un dio sconosciuto che tira le fila del nostro destino? Oppure abbiamo la possibilità di combattere per la nostra felicità? Essere noipadroni del nostro destino?
In questa narrazione ci troveremo di fronte a questo quesito.
Pierfederici, con la sua già nota bravura descrittiva, ci catapulta in una storia di altri tempi, ambientata nei primi del novecento. Sa alternare passaggi poetici a vissuti più crudi; che ci terranno incollati fino all’ultima pagina.
Protagonista indiscusso di questa narrazione è l’animo umano.
Sono i sentimenti, le lotte interiori ad alimentare queste pagine. Quella guerra intima che tutti, prima o poi, viviamo; dove i nostri sogni, desideri, si ribellano alla dura realtà; a quel destino che sembra non lasciarci via di fuga.
Protagonista di questa appassionante narrazione è Ruggero un giovane animo sensibile, cresciuto tra le braccia di una madre amorosa ma all’ ombra di un padre padrone, abituato al comando: il Generale de’ Falconieri.
Una figura imponente che strapperà Ruggero dalle sue ambizioni e sogni giovanili, trascinandolo nel crudo e gelido mondo militare.
Ruggero dovrà snaturare il suo essere per sopravvivere alle intemperie di quei luoghi, dove rigore e durezza sono pane quotidiano.
In quella caserma fredda e colma di misteri inizia la sua nuova vita, strappato all’amore materno, bruscamente si ritrova solo a dover affrontare quel passaggio dall’ infanzia all’ adolescenza, dove il bambino si sveste d’infantili bisogni e il giovane uomo, acerbo alla durezza della vita, affiora come germoglio bisognoso di cure, ma in una terra arida alla sua crescita, al nutrimento che ora gli serve.
Tra quelle mura Ruggero dovrà imparare a vivere, a resistere ai mutamenti del suo spirito, alle paure che lo affliggono, a quella evasione che ripercorre ogni notte, tra demoni vecchi e nuovi, dove visioni giungono alla sua anima in quell’ età in cui le pulsioni giovanili si fanno forti, ma il timore sovrasta il desiderio e il tormento si insinua nel suo cuore, ora bisognoso di poesia di musica, d’amore; ancora confuso su quale tipo d’affetto realmente brami; combattuto tra la purezza dell’ amore materno a quello carnale di una donna.
Ruggero sconta da innocente un’ingiusta prigionia, insieme a lui molti altri giovani con la propria storia e le proprie lotte interiori. Molti sono gli ostacoli che dovrà affrontare per ribellarsi a quel destino che appare segnato. Un’oasi lontana sembra la via giusta per ricominciare a sognare, ma si sa, spesso l’illusione alimenta in noi quella tormenta che ci rende ciechi innanzi al cammino giusto da fare. I misteri e i segreti che aleggiano tra le mura di quella caserma, a poco a poco si sveleranno. Un gioco di ruoli, di comando, di rigore dove apparentemente vince il più scaltro; seppur l’amore ha sempre l’ultima parola.
Tralasciando la parte narrativa, la vicenda in sé, il dramma. Analizzando nel profondo l’opera posso dire che rispecchia perfettamente quella guerra interiore che tutti noi, quotidianamente, affrontiamo; ribellandoci a piccoli o grandi soprusi, ingiustizie, tentazioni, desideri, bisogni repressi, timori. A quegli amori non corrisposti, a quella natura non sempre incline a ciò che la società vuole, alle scelte sbagliate, ai rimorsi, a quelle mancanze che non trovano nutrimento. Donne, uomini, presenze tutte bisognose di un luogo in cui ritrovar pace nello spirito, amore, o solamente ristoro. Lontani da una vita che non sentono più propria. Ribellandosi così a questo dio banditore che in qualche modo tira le fila del loro destino; o solamente lasciando libero il cuore di lottare per ciò che desidera, senza reprimere più la loro vera natura? A voi le conclusioni.
Monica Pasero
Un testo profondo, una narrazione intensa dai risvolti inaspettati. Un grande lavoro descrittivo in cui si alterna la bellezza dei luoghi narrati unita alle vicende dei personaggi. Un bel viaggio nelle emozioni in cui ritrovare la bellezza della lettura, quella autentica.
Libro consigliato!
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