Quando le mani plasmano
ciò che il cuor a l’anima sussurra,
nasce la Poesia Sculturata.
M.P
Che cos’è? Sono davvero curiosa di scoprirlo insieme a voi, conversando con l’inventrice di questa nuova forma d’arte.
Conosciamola meglio
L’ospite di oggi è un’artista apprezzata a livello internazionale. Di lei hanno scritto critici, artisti, giornalisti, letterati e saggisti. Ha in sé un vasto mondo artistico che spazia dalla scultura, alla poesia, sia in italiano che in vernacolo (siciliano), per poi passare alla scrittura, al giornalismo, ma è anche una affermata drammaturga, favolista e critico letterario.
Abbraccia l’arte a 360 gradi portando innovazione e inventiva. In un mondo apparentemente saturo di innovazioni artistiche, arriva lei! Creando un nuovo modo di unire l’arte scultorea alla poesia. Non c’è mai fine alla creatività umana, c’è sempre una strada fino ad ora non battuta, e Giovanna Fileccia l’ha trovata! Con tenacia e professionalità porta avanti il suo mondo artistico colmo di soddisfazioni e riconoscimenti che negli ha meritato per tutto l’impegno e il lavoro svolto in questi settori, lanciando messaggi importanti, soprattutto nel mondo scolastico, sensibilizzando i più piccoli alla cura e il rispetto dell’ambiente. La loro Terra. La loro casa.
Innanzitutto la ringrazio di essere qui e le chiedo subito: la “Poesia Sculturata” in che consiste?
Monica, sono lieta di essere Sua ospite. Ci tengo a ringraziarLa per le belle parole che ha composto ad apertura di questa intervista: in effetti le mani plasmano ciò che il cuor a l’anima sussurra e… nasce qualcosa che…
Rispondo volentieri alla sua domanda: La Poesia Sculturata consiste in una stratificazione di parole e materia che si sovrappongono in una danza tra poesia e scultura. (In foto Gocce).
Nel volere trasportare i vari strati verso l’esterno attuo, più o meno cosciente e in un ordine apparente e intercambiabile, delle costanti che circolari si muovono in sincrono e anelano all’equilibrio. La pluristratificazione è, in questo caso, sia ideale che materiale: sillabe che si intrecciano ed elementi materici che si amalgamano. Il messaggio che nasce ha anch’esso più strati e, nonostante si dipani in svariate direzioni, nasce dall’interiorità per espandersi all’esterno come tante frecce che seguono vie che conoscono e che sconoscono.
Come è nata questa idea?
È stato un processo naturale e spontaneo: l’astrazione di un pensiero che assume forma e una congiunzione tra la mia mente e le mie mani le quali elaborano perfettamente l’idea. La creatività è qualcosa di astratto che risiede dentro di noi, un estro che vuole essere estratto, svegliato, acciuffato. Nel mio caso amo ricreare la circolarità sia nella scrittura che nella Poesia Sculturata. Forme armoniche che mi riportano al centro di me stessa. La poesia dal titolo “Introspezione” pubblicata in “Sillabe nel Vento” (Ed. Simposium 2012) inizia così: “Mi riavvolgo a spirale\ girando su me stessa \per lineare il mio\ equilibrio per cogliere la mia essenza”, qui risiede una piccola parte dell’idea, le altre parti sono tutte da… scoprire.
Spesso è invitata in convegni e nelle scuole per parlare della “Poesia Sculturata” che non è solo una nuova forma artistica, ma mette in evidenza l’importanza del riciclo dei materiali di scarto, richiamando al rispetto dell’ambiente. Ci dice di più? (IN FOTO LA POESIA SCULTURATA “CLESSIDRA”)
Credo che la mia espressività possieda quel non so cosa che catapulta ragazzi, adulti ma anche bambini, in un mondo diverso. I giovani hanno necessità di trovare nuovi modi che li avvicinino alla poesia, all’arte e al sentire delle cose. In questi anni all’interno di scuole, associazioni culturali e polifunzionali ho ideato e condotto laboratori artistici\creativi come per esempio Il Tascalibro, ma anche sui mandala, sulle fiabe, sui libri d’artista, sulla Poesia Sculturata stessa, e sugli Oggetti Pensanti. Ho presenziato in convegni per parlare della poesia come “Ritorno al vuoto” e di “Resilienza nell’arte”: temi difficili, ma attuali che continuerò a proporre. Durante l’Earth Day (Giornata della Terra) sono intervenuta in vari contesti nei quali ho illustrato le mie opere e raccontato ai presenti “la circolarità del mio creare nel rispetto dell’ambiente”.
Il suo romanzo, Rose di velluto rosso, pubblicato da Delta 3 edizioni, è stato premiato in Campania per la sezione “Romanzo Inedito” alla 15ª edizione del “Premio nazionale L’Inedito Sulle tracce del De Sanctis” (2023) Due parole su questa sua opera.
È un dialogo immaginifico di Lui e Lei sospesi tra il cielo e la terra. In Rose di velluto rosso ho trasposto me e Alessandro in una dimensione reale-non-reale: abbiamo parlato, discusso, dialogato, ricordato, come se fossimo davvero l’una di fronte all’altro. Le poesie che ho inserito sono scie di petali rossi e neri e creano quel pathos proprio della sospensione; ogni lirica è una rosa che ci accompagna… dal primo sguardo all’ultimo respiro. È stato definito un romanzo di forte impatto emozionale e le rose rosse sono il punto focale della trama. Tutto nasce da un desiderio di Lui che, nel mese di marzo, chiede ad un amico comune, che sia recapitato alla sua Lei un mazzo di rose in un giorno preciso di settembre, ma poi accade che insieme alle rose le venga consegnata una busta con un messaggio e…
Trascrivo la motivazione della giuria: “Per la forza e insieme la delicatezza con cui l’autrice è riuscita a raccontare il suo dramma personale, sottraendolo all’urgenza del proprio vissuto ed elevandolo a metafora dell’amore assoluto, che è in grado di infrangere le barriere del tempo e dello spazio e di durare oltre il breve arco dell’esistenza umana”.
L’Inedito Letterario nel 2022 ha pubblicato la sua fiaba illustrata, Aneris Piccola sirena ribelle. Quale messaggio porta ai bambini questa sua storia?
Aneris piccola sirene ribelle ha più di un messaggio: dalla tutela dell’ambiente, all’inquinamento della plastica e del petrolio in mare. Nella fiaba si affrontano anche tematiche emozionali che riguardano i migranti, la famiglia e l’amicizia, inoltre è preponderante il messaggio di libertà che porterà la piccola sirena al desiderio di ribellarsi al mondo dei Sirenedi. Il libro si apre al mito, alla realtà e alla fantasia in modo da incuriosire grandi e piccoli e attivare la creatività in chi legge e in chi partecipa ai miei laboratori per famiglie. Ho scelto di illustrare la fiaba con dei quadri in tessuto realizzati da me e fotografati da Davide Albegiani, i quali quadri durante gli incontri svolgono un ruolo primario nella narrazione.
Tra le sue tante attività scrive per il teatro. Nel 2019 a Milano, presso lo Studio Arti Sceniche di Sipario, ha eseguito la lettura scenica del suo monologo inedito SCOSSA -vincitore del 1° premio al concorso “Va in scena lo Scrittore” alla federazione degli scrittori FUIS, Roma -. Il suo monologo che argomento tratta?
In Scossa tratto l’argomento del terremoto avvenuto nell’estate del 2016 nella regione Lazio e lo faccio attraverso un doppio canale: quello della Donna Amatrice, Terra affamata d’amore, e un’altra donna, la giovane Paola Crisanti, affamata invece di cibo, di bellezza. Paola, tornata a casa ad Amatrice per le ferie, si ritrova la notte del 24 agosto sotto le macerie di quella che è stata la sua casa, impossibilitata a muoversi può solo provare a scavare dentro di sé per trovare nuove strade da percorrere in un eventuale futuro e, scavando, riesce a vedere la sua vita e...
L’anoressia nel monologo Scossa è metafora di devastazione: così come a Paola manca il cibo e la voglia di vivere, ad Amatrice mancano le risate, la serenità dei suoi abitanti e manca la solidità delle case e delle chiese. L’annientamento di Paola è simbolo dell’annientamento di un paese pronto già dalle prime luci del mattino a rimboccarsi le maniche e rinascere dalle proprie macerie.
La Poesia Sculturata “Amore a due voci”, tratta dall’omonima poesia, è esposta a Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato dalla chiusura della mostra personale “EQUI – LI – BRIO?” (2014), la stessa poesia è musicata e interpretata dall’artista torinese Antonia Piccirillo. Ci regala qualche verso per i lettori di Screpmagazine.
Volentieri, allego la poesia con la relativa opera di Poesia Sculturata che ho realizzato nel 2013 e il link del video dove potrete ascoltarla da me e l’artista Antonia Piccirillo che ne ha scritto la melodia: https://youtu.be/LXwI5vdo5Io ( POESIA)
Nelle sue recensioni valuta più la tecnica dello scrittore o il messaggio che porta l’opera?
Nel recensire un libro valuto sia il messaggio che la tecnica di scrittura poiché sono due degli aspetti che caratterizzano i testi. Ogni libro è un mondo a sé e mi deve colpire tanto da scriverne, mi piace attraverso le altrui parole trasmettere a mia volta un messaggio e ricreare un’atmosfera che unisca l’emozione e lo stile dell’autore\autrice. Le mie recensioni, così come le prefazioni, i commenti e le relazioni che scrivo, sono pubblicate sul mio blog nella rubrica “Leggo e recensisco” e su riviste culturali e letterarie cartacee e online.
Dicono della sua scrittura: “è permeata di geometria, filosofia, psicologia, sociologia”. Una mia curiosità: come associa la geometria alla scrittura?
Ad essersi espressa in tale maniera è la prof.ssa Maria Elena Mignosi Picone, critico letterario e poetessa, la quale ritiene che la mia poesia possieda anche queste peculiarità.
Per rispondere alla sua domanda, Monica, credo che la scrittura, soprattutto la poesia, almeno per me, abbia una sua geometria: ritmo, armonia di forma, struttura grafica, significato. Amo sperimentare nuovi linguaggi e forme grafiche; inoltre le opere di Poesia Sculturata che realizzo dalle mie poesie possiedono forme geometriche: cerchi, spirali, prismi, triangoli, quadrati, eccetera. Sono forme che contengono parole e svelano tridimensionalità.
Se avesse la possibilità di viaggiare nel tempo e conoscere un artista del passato, chi sarebbe e cosa gli chiederebbe?
Frida Kahlo e non per chiederle qualcosa, ma per dialogare io e lei su quegli aspetti che abbiamo avuto in comune, sullo stare immobili e riuscire però a viaggiare con la mente e… a creare indipendentemente dall’immobilità. Immagini la scena: Giovanna e Frida distese sullo stesso letto a sorseggiare grappa o tequila e parlare, guardandoci, io e lei, attraverso lo specchio fissato lassù in alto, e poi imbastire dal nulla parole piene di colori e creare materia ognuna con la sua tecnica.
A maggio 2023, per il Maggio dei Libri, ha partecipato ad un Convegno sulla poesia promosso dall’associazione Faro Convention Citizen Of Europe dal titolo “La poesia: quel poco che riempie il vuoto”. In locandina un particolare della sua opera di Poesia Sculturata Utero della Terra-Marhanima che è stata esposta per tutta la durata del convegno. Due parole su quest’opera. (allega foto)
Trascrivo un brano dal mio intervento dal titolo Ritorno al vuoto dove parlo anche della Poesia Sculturata Utero della Terra-Marhanima: “(…) Ma com’è il vuoto? Io lo immagino come una sfera all’altezza dell’esofago che contiene già il sé più prezioso in viaggio verso l’esterno, affinché mani invisibili si aggrappino alla pienezza del vivere e la sfera trasli e raggiunga la vetta dell’anima, un’anima che, seppure piena di tagli, va verso la luce. È strano come ciò che ho appena detto mi riporti alla mia opera di Poesia Sculturata “Utero della terra-Marhanima” la quale ha, al suo interno, le preziosità più segrete: quelle che attengono all’anima. In “Utero della terra” la sfericità si fa contenuto e contenitore e al suo interno vi si accede con la reverenza di chi si predispone ad accoglierne il segreto: oltre la soglia, la sfera è completa, piena e si palesa quasi con sfrontatezza poiché essa sa, conosce ciò che è inconoscibile. Eppure è sufficiente saltare –con coraggio- nel vuoto per accedere alla luce. La poesia, quindi, me la figuro come un utero da riempire con le unicità del cosmo e… dell’uomo. (…)”.
Da Marhanima:
E l’alito divino
soffia da secoli
il medesimo suono:
«Fruscio
tra frutti e fronde,
strepito
tra creste e onde
e, incessante,
invito orecchie sorde ad
ascoltarsi in seno ché
il cuore umano
batte all’unisono
col nucleo del cosmo».
Se dovesse definirsi in una sola parola quale sarebbe e perché?
È difficile scegliere una sola parola, trasgredisco e ne dico due: Lettera ed Elemento. Strette in un abbraccio creativo mi avvolgono e mi spronano verso quell’estro dove la parola si unisce al Tutto che mi attornia.
Progetti Futuri?
Sì: continuare a respirare senza confini e fare da congiunzione tra il cielo e la terra; vagare sulla spirale e farmi raggiungere da immagini, idee, parole, materia e… rilasciarle nell’aria affinché possano arrivare a Voi.
Quanto c’è di biografico nei suoi libri?
In alcuni testi più che in altri. Il libro che maggiormente racconta di me è il romanzo del quale ho già accennato “Rose di velluto rosso”, ma è indubbio che tracce di me si nascondono, a volte a mia insaputa e altre in piena consapevolezza, tra gli spazi vuoti e le parole piene. Sta ai lettori rintracciare quelle parti e farle proprie poiché i sentimenti e le emozioni e spesso anche le azioni e le reazioni sono universi che appartengono a ognuno.
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